Cosa rende forte una relazione? Cioè, quali sono gli elementi che permettono ad una relazione di consolidarsi, di approfondirsi e di crescere resistente?
La forza di una relazione potrebbe essere definita come la capacità di fronteggiare e di resistere agli eventi problematici: crisi, incomprensioni, conflitti e litigi, ferite, ecc. Una relazione forte, o una relazione salda – come si dice – è quindi una relazione che ha maggiori possibilità di tenere e di mantenersi nel tempo, cioè di essere in grado di superare gli ostacoli che possono emergere lungo la storia, invece che rischiare che frantumarsi contro di essi. Un po’ come la storia dei tre porcellini che costruirono la loro casa: quello che costruì la casa di mattoni non ebbe, ovviamente, i problemi che invece ebbero i suoi fratelli, che avevano costruito la casa con la paglia e il fango.
Il tipo di forza di cui stiamo parlando è ciò che genera quel senso di legame che rende una relazione speciale. C’è una differenza sostanziale tra “relazione” e “relazione di legame”: quando ci sentiamo legati a qualcuno, infatti, quella presenza diventa insostituibile.
Relazione e legame sono due fenomeni diversi, anche se possono coesistere: possiamo, cioè, avere molte relazioni senza sentirci legati, ma possiamo sentirci legati a qualcuno, anche se non abbiamo più relazione – perché, ad esempio, quella persona è mancata. Ma resta, in ogni caso, il legame, cioè la presenza nell’animo di quella persona con abbiamo avuto, appunto, non una semplice relazione, ma una relazione di legame.
Quindi, cosa crea e cosa rende solido il legame in una relazione?
Gli studi sulla Comunicazione Affettiva ci permettono di rispondere con estrema chiarezza a questa domanda: le ricerche sullo sviluppo psicoemotivo del bambino hanno evidenziato, infatti, che sono due gli aspetti determinanti ai fini della costruzione di una relazione di legame stabile, resiliente e rassicurante.
Da un lato troviamo tutti quegli aspetti che hanno a che vedere con le qualità positive dell’esperienza di connessione: la sintonizzazione, la comprensione, la responsività emotiva e la presenza stabile nel tempo dell’adulto come punto di riferimento sicuro per il bambino. Sapersi connettere è fondamentale per consolidare l’esperienza gratificante della relazione: la capacità comunicativa di connettersi efficacemente genera, infatti, lo spazio soddisfacente del nutrimento affettivo.
Dall’altro lato troviamo qualcosa di meno intuitivo: nel tempo, la ricerca, infatti, ha riconosciuto come fondamentali tutti quegli aspetti che permettono, nel momento in cui la relazione presenta momenti difficili o conflittuali, di riparare le fratture o le interruzioni del contatto che si sono venute a creare per svariati motivi. Questo perché saper riparare gli errori comunicativi o le ferite relazionali rende possibile la trasformazione delle emozioni negative in positive grazie al successo della buona riuscita dell’incontro. L’esperienza di passare dal dolore, o dalla rabbia, o da qualsiasi altra emozione di sofferenza, alla rappacificazione attraverso la comunicazione permette di sperimentare la riuscita della risoluzione di un problema attraverso la comunicazione. La capacità comunicativa di riparare efficacemente genera così la preziosa fiducia di fondo nei confronti della possibilità di superare le difficoltà: e questo, in altri termini, significa la fiducia nella tenuta del legame.
Connettersi e riparare, quindi, sono le due competenze fondamentali per la solidità del legame: più impariamo a connetterci, migliore sarà l’esperienza di contatto; al tempo stesso, più impariamo a riparare le ferite, più profonda sarà la fiducia di fondo sulla tenuta del legame. Entrambi questi aspetti, pertanto, sono importanti, anche se normalmente riponiamo più attenzione sugli aspetti positivi dell’interazione: questo, ovviamente, è giusto, ma non dobbiamo dimenticare che qualsiasi relazione è destinata, in ogni caso, anche a momenti negativi o difficili. La buona notizia è che, non solo questi momenti non pregiudicano nulla, ma addirittura rappresentano un’opportunità preziosa per consolidare ulteriormente il legame.
Ecco, quindi, la forza delle cicatrici: costruire un forte legame passa anche attraverso la capacità di ripristinare un buon contatto dopo una situazione problematica; anzi, per certi versi, è proprio questo l’aspetto cruciale, dal momento che è proprio attraverso quest’esperienza che si accresce la fiducia di fondo sulla solidità del rapporto; come nell’antica arte giapponese del kintsugi: le cicatrici guariscono, rinforzano e rendono unica la relazione, dove l’unicità emerge paradossalmente proprio dalla capacità di riparare i fallimenti.